FENG SHUI (parte quarta)

UNA CASA FENG SHUI SECONDO I CANONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA.

Abitare in una casa feng shui non è solo una scelta per chi ama lo stile di vita minimalista ed essenziale dell’esotico Oriente.
Oggi progettare e arredare una casa secondo il feng shui è un modo per vivere in sintonia con l’ambiente che ci circonda e soprattutto orientarci al futuro, verso una casa bio.

 “Il feng shui e´una disciplina complessa, nata da tradizioni antiche come la filosofia, la religione, la medicina. Nel secolo scorso è giunta fino a noi attraverso la traduzione di ideogrammi e raffigurazioni, concettualmente lontani dalle nostre tradizioni.
Questa antichissima scienza, necessita perciò, un approccio non solo tradotto, ma anche adattato allo stile di vita ed alle necessità dell’uomo moderno.
Il feng shui come lo intendo io è stato elaborato da studiosi ed architetti del nostro secolo: ha perciò ben poco a che fare con magia, superstizione o sciamanesimo. Il feng shui è orientato soprattutto ad analizzare a fondo anche l’ambiente circostante di un edificio, come anche la natura, i desideri, le attitudini dei suoi fruitori. Il fine ultimo è che la struttura progettata dia energia positiva e vitalità alle persone che lo abitano: ottimizzare gli ambienti per cambiare la qualità della vita”.

Arch. Itta Wackernell

COME APPLICARE GLI ANTICHI PRINCIPI DEL FENG SHUI ALLE ABITAZIONI MODERNE ?

Per essere più chiaro, vorrei fare l´esempio dell’approccio per una progettazione di una casa secondo i canoni del feng shui moderno:

  • prima analizzo con diversi metodi il cliente fruitore del progetto
  • quali aspettative ha per questa casa?
  • quali per la sua vita futura?
  • tramite l´analisi della sua data e ora di nascita, elaboro dati importanti come attitudini, energia vitale, forze e debolezze, ecc.

Poi indago sui fattori esterni che circonderanno il futuro manufatto architettonico:

  • qual è l’orientamento della proprietà secondo i punti cardinali
  • dove sorge, tramonta il sole
  • se ci sono grandi arterie, come fiumi, strade oppure rilievi montuosi o laghi nelle immediate vicinanze?
  • il terreno si trova su un pendio o in pianura?
  • da dove verrà fatto l´accesso alla casa?

Il risultato di queste e molte altre analisi è la base di una progettazione che si avvale dell’aiuto del feng shui: il fine ultimo è una progettazione che faccia fluire l’energia negli spazi abitati in maniera armoniosa, irrorandoli di vitalità. I vantaggi di una simile progettazione sono molteplici ma la cosa più importante è che essa viene fatta “su misura” del committente e rispetto alle sue possibilità ed aspettative. In poche parole il feng shui aiuta l’architetto a progettare secondo natura ed a misura d´uomo e non secondo canoni puramente edonistici.

FENG SHUI: LA CAMERA DA LETTO E LA CAMERA DEI BAMBINI PER GODERE AL MEGLIO I MOMENTI DI RELAX

Un terzo della nostra esistenza scorre all’interno della camera da letto e tutti sappiamo bene come una nottata trascorsa in bianco comprometta le giornate successive. La mancanza di una buona qualità del riposo potrebbe essere ricondotta a diversi fattori e tra essi vi è l’inadeguatezza del luogo dedicato al sonno. Molte persone non si soffermano a sufficienza sulla rilevanza della disposizione dei mobili della camera da letto, oppure sulla presenza di correnti o ancora sui riflessi delle luci, ma tali fattori possono risultare determinanti.


Qualora vi troviate nella fase di costruzione della vostra casa, oppure stiate decidendo di acquistare o affittare un appartamento, vi consigliamo di valutare con attenzione la disposizione delle stanze, tenendo a mente alcuni saggi principi del feng shui.
Innanzitutto la camera da letto deve essere separata dalle altre e ciò è realizzabile anche in un monolocale, ad esempio impiegando alti mobili oppure pareti movibili per realizzare una forma di separazione. Il luogo del riposo dovrebbe, inoltre, trovarsi lontano dall’ingresso dell’appartamento, se possibile in una posizione riparata che tenga lontani odori e rumori dalla stanza in cui ci si rilassa.


La camera dei bambini, che stanno crescendo, dovrebbe essere orientata ad est, in armonia con il sole nascente, mentre quella delle persone anziane ad ovest.
Gli specchi sono da posizionare con estrema attenzione, in virtù della complessa relazione che si instaura con i riflessi. Uno specchio posto di fronte al letto, alla porta o alla finestra rischia di produrre un riverbero di energia direttamente sul letto. Lo specchio è un oggetto da maneggiare con estrema cura ed in generale la pratica del feng shui sconsiglia di appenderlo nella propria camera da letto, ma se ciò appare indispensabile si potrebbe sistemarlo all’interno del guardaroba. Bandite pure le apparecchiature elettroniche e qualora non ci si possa proprio separare da televisore, radio e cellulare è necessario perlomeno tenerli sempre lontani dal letto.

La posizione del letto secondo il Feng Shui
Il letto non deve essere posto né con i piedi né con la testata di fronte alla porta, dal momento che tali sistemazioni renderebbero difficile il controllo sulla stanza e sulle persone che potrebbero accedervi. Esso non va nemmeno posto direttamente sotto ad una finestra, al fine di evitare di essere colpiti violentemente dai raggi solari.
Parlando di finestre si impone poi la questione della corrente, aspetto essenziale del feng shui che ritiene determinanti i flussi d’energia. È sconsigliabile porre il letto nel pieno del flusso di corrente che circola dalla finestra alla porta, così come riposare troppo vicino ad uno degli accessi delle correnti d’energia.

Altra buona norma consiste nell’evitare che gli spigoli siano indirizzati verso il luogo del riposo: decisamente meglio scegliere mobili con morbidi angoli arrotondati. Dopo tanti divieti, vediamo ora quale sia la posizione migliore nella quale sistemare il proprio giaciglio. Ovviamente una significativa rilevanza riveste la struttura della stanza e dell’arredo, ma in generale potremmo dire che la miglior scelta coincide con il posizionare il letto nell’angolo opposto all’entrata, con la testata aderente al muro ed orientata verso est.
Anche la struttura del letto ed i materiali usati per costruirlo sono determinanti per il buon riposo. Secondo molti esperti di feng shui sono da preferire i materiali naturali che sono caldi (ad esempo il legno) rispetto a quelli freddi, come i metalli. In merito alla struttura vi consigliano, infine, di prestare particolare attenzione all’altezza, facendo in modo che le gambe siano lunghe a sufficienza da lasciare all’energia vitale lo spazio necessario per muoversi al di sotto del materasso.

 

FENG SHUI (parte terza)

DARE ENERGIA POSITIVA ALLA CASA CON UN METODO FENG-SHUI

La casa è considerata un organismo vivente e la sua energia vitale è il Ch’iche scorre nei corridoi e nelle stanze entrando e uscendo da porte e finestre. Quando il suo flusso passa indisturbato trasmette serenità e tranquillità. Spesso capita, però, che quegli ammassi disordinati che di solito tendiamo ad accumulare in alcune zone delle nostre stanze, ostruiscano il passaggio di questa energia vitale, creando sbilanciamento e disequilibrio nella nostra vita. La formazione degli ammassi disordinati, sembrerebbe essere legata agli istinti di conservazione e correlata con la nostra insicurezza. Ad esempio, gli accumuli di oggetti vicino alla porta di ingresso indicano la riluttanza ad uscire nel mondo esterno così come accumuli di oggetti sulle mensole fino al soffitto denotano paura per qualcosa che temiamo ci possa accadere. Gli accumuli di oggetti nelle zone dell’ambiente domestico hanno un’influenza su determinati aspetti della nostra vita che corrispondo proprio a quelle zone disordinate.

E’ importante scegliere pertanto la giusta disposizione dei mobili, dei colori, delle finestre e degli accessori per non disperdere tale energia. Arredare la propria casa seguendo il Feng Shui, vuol dire creare un ambiente in grado di garantire il benessere psico-fisico di chi ci vive. Gli specchi riflettono l’energia vitale, ma vanno posizionati nel modo corretto: non devono essere troppo piccoli e vanno posizionati in modo che non “taglino” la testa di chi si specchia. I cristalli hanno la capacità di trasformare la luce in energia positiva: possono essere appesi o posizionati come soprammobili. Le lampade aumentano l’energia vitale nella casa. Le campane a vento e le girandole, ogni volta che si muovono, apportano energia vitale. Acquari, vasche con i pesci e fontane Feng Shui, stimolano il “Ch’i”. Anche accessori e soprammobili a forma di delfino sono utilissimi.

Qualcuno chiama il Feng shui ” l’arte del posizionamento “. In realtà il Feng shui ci dice come distribuire i vari spazi funzionali di una casa e di come disporre gli oggetti nel posto giusto per utilizzare l’energia positiva ed evitare l’energia negativa.

Il termine Feng Shui significa letteralmente ” vento e acqua “, ovvero i due elementi che maggiormente plasmano e modificano il paesaggio: il vento che trasporta l’energia e l’acqua che ha il compito di trattenerla. L’acqua e’ l’ unico elemento che si carica di energia cosmo tellurica e viene identificato dai cinesi come ” Drago benefico “.

Lo strumento di misurazione del Feng shui e’ il “Luo Pan “, una bussola che contiene molte informazioni: come diagnosticare l’energia dei luoghi, i significati numerologici più profondi e l’interpretazione di antiche scuole del passato per capire l’ importanza di alberi e acque. Dalla lettura del Luo Pan inoltre e’ possibile capire non solo il tipo di correttivo da utilizzare ma anche il modo di progettare un edificio ex novo.

Altro passaggio fondamentale per realizzare un buon Feng shui e’ l’analisi delle energie dense e delle energie sottili che coinvolgono la persona, e le energie cosmo telluriche per un corretto posizionamento della camera da letto. Gli strumenti che ci aiutano a disporre correttamente la casa sono il suo orientamento magnetico, ed il fattore ” tempo“per verificare l’epoca di costruzione della casa con lo studio delle “Stelle Volanti“, cioè la parte più antica del Feng shui classico, che ci dirà come e’ distribuita l’energia all’interno della casa. In sintesi, la parte tangibile del Feng shui attraverso lo studio della forma e la parte intangibile con lo studio delle “Stelle Volanti”.

La funzione principale del Feng shui e’ cercare l’armonia ed il bilanciamento delle energie yin e yang, cioè delle parti in ombra e in luce della casa. Si cerca di capire quale e’ l’essenza del bilanciamento e si analizza il tipo di Qi carente: e’ carente il Qi del cielo? della terra? o e’ carente il Qi umano? Anche i materiali attinti dalla natura assumono una nuova priorità, non più materiali di origine industriale bensì l’ utilizzo di quei materiali non nocivi ( come il legno, le fibre naturali, le argille ecc.) per prevenire spiacevoli effetti sul nostro organismo. I materiali usati nella casa influenzano la natura dell’energia e servono anche per stimolare il Qi, ridurlo o calmarlo. Un uso consapevole dei materiali ci porta sicuramente ad una vita più sana all’interno delle nostre case.

La storia dell’uomo occidentale porta l’essere umano a sentirsi dominato e sconfitto dalla natura. Col Feng shui si potranno ottenere delle ottime basi di partenza e far rinascere un nuovo rapporto uomo-natura, più’ bilanciato e armonioso.

Il Feng shui oggi può contribuire insieme alla bio-architettura, ad una nuova visione dell’ecologia per sostituire l’ ormai obsoleto “ immaginario ecologico “ fatto di privazione, punizione e sacrificio anziché essere sinonimo di piacere come la filosofia del Feng shui ci indica da diverso tempo. Le molte analogie tra le forme architettoniche occidentali e quelle orientali ci indicano una strada comune ai due sistemi di pensiero.

Una di queste analogie e’ l’ utilizzo dell’acqua come fonte energizzante e di vitalità dei luoghi. L’acqua e’ sempre stata considerata nella tradizione cinese del Feng shui come simbolo di benessere e ricchezza.

Se osserviamo la conformazione fisica della maggior parte delle tipologie edilizie in Occidente (castelli, monasteri ecc ) notiamo che rispecchiano un ottimo Feng shui, infatti spesso trovano la collocazione al suo interno fontane, pozzi, giardini…

Risulta di vitale importanza per progettare oggi, nelle nostre case, e nelle nostre città, spazi in cui si possa percepire una buona armonia e senso di benessere recuperando così l’importanza del luogo. 

FENG SHUI (parte seconda)

 

LA CASA COME METAFORA DEL TEMPO

Il Feng Shui fa riferimento al criterio di distribuzione degli organi nel corpo umano quando considera le attività da svolgere nei vari ambienti: cucina, ingresso, camera da letto etc.

Inoltre mette in relazione i ruoli esercitati dalle persone con le funzioni attribuite alle stanze: padre, datore di lavoro, collaboratore, figlio etc.

Tiene conto anche del variare dei ruoli a seconda dei luoghi dove ci si trova a svolgere la propria funzione sociale. Per esempio un manager può svolgere un ruolo preminente sul posto di lavoro ma quando si trova a casa dei genitori assume un ruolo subalterno. Il marito svolge un ruolo preminente in famiglia ma può essere subalterno se lavora per altri.

Dalla porta d’ingresso che rappresenta la bocca, si passa al centro della casa che rappresenta lo stomaco fino ad arrivare ai bagni che devono stare ben distanti dall’ingresso.

La distinzione tra i due ruoli, il pubblico ed il privato, è simile a quella adoperata molto più tardi dal Palladio. Anch’egli nel ‘500, progettando le sue splendide ville venete, partiva dal presupposto che la disposizione degli ambienti in una casa dovesse seguire l’ordine del corpo umano. Egli sosteneva la stessa tesi del Feng Shui, che vi sono parti da mostrare e parti intime da tenere al riparo dagli occhi degli estranei.

IL LUOGO E LA SUA MEMORIA

Maurice Halbwach nel suo libro “Memorie Collettive” dedica un capitolo alla memoria dello spazio abitativo descrivendo gli oggetti della casa come un pubblico muto che ci osserva che ci giudica. Egli spiega che la casa, il quartiere, la città o la nazione sono punti fissi di riferimento e dunque rassicuranti per gli uomini perché restano immutabili malgrado gli inevitabili cambiamenti nelle relazioni sociali. Addirittura egli sottolinea come nella memoria di ciascuno il ricordo di una persona o di una relazione è suggellato dal luogo dove si è svolto l’evento. Infine egli racconta come sia possibile, entrando in una casa, riconoscere lo stato sociale, il lavoro e la natura più intima delle persone che la abitano.

La scena di un quadro o la disposizione di un oggetto possono svelarci, al di là delle apparenze, i tratti più interessanti del carattere del padrone di casa.

I muri, gli oggetti, i mobili sono in grado di registrare e conservare i buoni ed i cattivi ricordi. Per questa ragione è utile scoprirne la storia.

La casa, come un grande specchio, riflette sulle persone l’energia della quale si è caricata. Gli eventi felici riflettono energia gioiosa mentre quelli drammatici riflettono energia oppressiva.

In questi casi le intuizioni di Halbwach collimano con la saggezza degli orientali i quali prima di decidere l’acquisto di un immobile o di una suppellettile acquisiscono tutte le informazioni sulle vicissitudini e le ragioni che ne hanno determinato la cessione.

LA CASA E’ UN ORGANISMO VIVENTE

Il feng shui non è una scienza, né ha alcun riscontro verificato da leggi della natura. Il feng shui, è una filosofia di arredamento: potremmo definirla una ricerca anche fantastica su alcuni principi dell’abitare una casa. Per questo motivo chiama in causa cose come il posizionamento corretto di arredi, dunque i punti cardinali, i colori , i materiali. Tutte cose che richiamano la terra natale di quest’arte, un po’ fantasiosa un po’ “esoterica“. I principi più importanti del feng shui, riguardano i colori, i materiali, le disposizioni interne.

Nel feng shui si fa spesso riferimento ai 5 elementi, intesi come elementi ai quali è associato un determinato potere e una determinata attribuzione di forze.

Collage of Feng Shui destructive cycle with five elements (water, wood, fire, earth, metal)

I cinque elementi sono Acqua, Fuoco, Terra, Legno, Metallo. Ognuno fa corrispondere varie cose come stagioni, emozioni, forme, materiali e infine animali.

FENG SHUI (parte prima)

IL CONCETTO DELL’ABITARE NEL FENG SHUI

Sapere di vivere nella casa che amiamo, costruita con materiali ecologici, con impianti che non interferiscono con la nostra salute e al riparo da intromissioni esterne ci fa star bene.

FENG SHUI, COS’E’

Il Feng Shui guida gli orientali da migliaia di anni nel concepire la casa, non soltanto come un luogo dove genericamente assolvere ai bisogni fisiologici delle persone ma come il luogo dove accudire le singole persone, ciascuna con le proprie esigenze interiori.

Nei giorni nostri la maggioranza degli abitanti della terra vive e lavora all’interno di costruzioni; i nostri antenati, con le loro attività prettamente agricole o artigianali, vivevano molto più tempo all’aria aperta e per tale motivo molti disturbi non si manifestavano.

I Cinesi nell’antichità sceglievano i luoghi dove costruire edifici e abitazioni, secondo lo studio delle simmetrie dell’ambiente circostante. Alcuni scienziati cinesi, qualche millennio fa, sostenevano l’influenza del campo magnetico terrestre sul campo energetico individuale (infatti, il nostro sangue contiene ferro) e così seminavano a seconda del clima delle stagioni, e anche nel costruire applicavano l’arte del FENG SHUI, ovvero un sistema per creare ambienti armoniosi, in grado di portare serenità, prosperità e buona salute.

Le case moderne hanno soffitte sempre più basse, poche finestre, gli ambienti sono piccoli, gli edifici sono uguali con verniciature che anziché generare allegria stimolano l’aggressività.

I Greci e i Latini facevano pascolare e dormire le greggi per un anno sui terreni dove volevano costruire.
Gli esperti in Feng Shui sempre più spesso, vengono chiamati a collaborare nella progettazione di grosse industrie, aziende, banche o sedi di multinazionali con lo scopo di suscitare reazioni positive nelle relazioni che intercorrono fra l’azienda ed i clienti, fra il datore di lavoro ed i collaboratori, fra i collaboratori.

E’ stato infatti accertato che l’uso appropriato di colori, direzioni, illuminazioni, arredi e complementi può attivare la socializzazione e la produttività, incrementare la credibilità dell’azienda, ispirare reciproci sentimenti di fiducia e rendere gradevole la permanenza sul posto di lavoro.

L’ambiente in cui siamo immersi ci invia un’enorme quantità di messaggi che non sempre siamo in grado di decriptare.

Sopratutto nell’affrontare nuove situazioni può accaderci di provare sensazioni a sorpresa alle quali non riusciamo a dare una spiegazione ragionevole. Anche quando ci troviamo davanti ad un volto nuovo o entriamo per la prima volta in un ambiente può succedere qualcosa di simile.

Vuol dire che il cuore sta tentando di trasmettere messaggi confidenziali che nessun altro essere umano sarebbe in grado di captare poiché scaturiscono dalla propria personalità e dallo stato d’animo del momento.

La primissima impressione è determinante perché non è il frutto di un ragionamento ma deriva da un moto dell’animo, è l’espressione del prezioso patrimonio insito negli esseri umani, una sensibilità che può essere più o meno spiccata e che possiamo definire: istinto innato.

Esercitarsi nel potenziare l’istinto ci aiuta a leggere nel nostro cuore quei suggerimenti che nella maggior parte dei casi si rivelano preziosi per il nostro benessere e che potrebbero rivelarsi molto utili anche se usati nei confronti delle persone. Contemporaneamente l’istinto ci difende dal freddo tornaconto della ragione che tenta di pilotare ogni nostra scelta di vita.
Tuttavia la ragione non sempre si trova in conflitto con l’anima bensì può esserle di sostegno.

Il Feng Shui è uno dei sistemi più affascinanti prodotti dall’uomo per garantire la congruenza simbolica dello spazio fisico al proprio complesso ideologico.

COSTRUIRE NEL RISPETTO DELLA PERSONA UMANA

Molto spesso le indicazioni dettate dalla moderna Bioarchitettura sembrano sovrapporsi a quelle che provengono dal Feng Shui. Quest’ultimo insegna ad usare il cuore al posto del cervello ed a far prevalere l’amore piuttosto che l’interesse : è una filosofia di vita, che mette l’essenza dell’uomo al centro. Il cuore incoraggia l’anima verso un’esplorazione tridimensionale del mondo per capirne l’essenza, insegna ad entrare dentro gli avvenimenti della vita, consente di sentire, pensare e vedere la vita da una nuova angolazione.

In realtà si tratta di un sentire comune che una volta era patrimonio collettivo dell’umanità, un concetto trasversale dell’abitare che è stato totalmente accantonato, negli ultimi cinquanta anni, per lasciare ampio spazio alle ragioni dell’interesse personale.

Anticamente la vita si svolgeva in comunione con i vicini, un’abitudine che oggi è definitivamente scomparsa, lasciando dei segni gravi che si sprigionano in malessere.

Oggi va sempre più diffondendosi l’esigenza di ritornare ai criteri abitativi di un tempo in cui le case erano costruite in funzione delle persone e non per soddisfare solo gli interessi economici.

Il sistema di costruzione occidentale, ha perso molti punti importanti e fondamentali per la vita dell’individuo, basti pensare che sulle mappe dei nuovi Piani Regolatori non sono più indicati i punti cardinali perché ritenuti ormai inutili dai progettisti, che invece rappresentano secondo le discipline orientali un presupposto fondamentale nell’arte del costruire.

Da qualche tempo ormai la casa non è più un luogo sicuro, gli edifici sono costruiti in tempi brevissimi, per ridurre consumi energetici e manodopera. Si utilizzano materiali d’isolamento termoacustico sintetici che vanno ad alterare in modo profondo le caratteristiche del microclima, esaltando e distorcendo il campo elettromagnetico nell’abitazione, alterando così i ritmi biologici vitali, innalzando la soglia d’inquinamento chimico elettrico e magnetico degli ambienti chiusi, creando un’aria più inquinata rispetto a quella dell’esterno.
I profondi mutamenti intervenuti all’interno delle abitazioni costruite con trascuratezza di alcuni studi e senza seguire alcune “REGOLE”, con conseguente microinquinamento, provocano disturbi come stanchezza, nervosismo, depressione, insonnia, poca resistenza allo stress, svogliatezza ed una maggior sensibilità alle infezioni, un quadro universalmente noto come ‘Sindrome della Casa Malata’.

Da ciò nasce la necessità di rivalutare, ricercare e correggere, apportando per quanto sia possibile quelle modifiche per arrivare ad un microambiente più sano e naturale, in grado di restituirci una vita più sana serena e armoniosa.

Il Feng Shui invita al miglioramento della qualità della vita, modificando i criteri di valutazione. Le nuove esigenze non consistono nel desiderare un ufficio migliore, un mobile diverso da quello che possediamo oppure un frigorifero più moderno, ma sono di tipo spirituale.

Sapere di vivere nella casa che amiamo, costruita con materiali ecologici, con impianti che non interferiscono con la nostra salute e al riparo da intromissioni esterne ci fa star bene. Così come stiamo bene quando sappiamo di avere la casa in ordine e ben pulita.

Dormire nel letto preferito, nella stanza dove possiamo ricaricarci di nuova energia, arredata con i colori adatti al nostro temperamento ci rasserena al punto da rendere migliore la qualità della nostra vita.

Recentissimi studi sui comportamenti inconsci, sostengono che se in casa ci coccoliamo, se impariamo a rispettarci, se ci vogliamo bene possiamo affrontare con più grinta il mondo esterno.
Felicità vuol dire vivere in armonia con le persone che amiamo, circondati dalle cose che ci piacciono a prescindere dal loro valore intrinseco, in un luogo creato a nostra immagine e somiglianza.

Un ufficio in ordine e ben tenuto fa aumentare l’autostima delle persone che vi soggiornano ed accresce la fiducia nella clientela.
In una casa o in un ufficio dove si respira la consapevolezza di vivere in sintonia con la natura, le persone raggiungono più facilmente la serenità interiore che è il presupposto del benessere psico-fisico.

BIOARCHITETTURA (parte prima)

foresta verticale, Stefano Boeri Architetti

Le sezioni che seguiranno sono state realizzate con lo scopo di incuriosire soprattutto chi non si occupa di edilizia per professione, il linguaggio usato è perciò volutamente semplificato, quando possibile, nel tentativo di esporre gli argomenti nel modo più chiaro e comprensibile per chiunque si trovi a leggere. La tematica è molto complessa considerando che descrive l’arte di costruire sulla quale sono stati scritti trattati e manuali in quantità a cominciare da Vitruvio (I° sec. a.C.) con il suo “De architettura”.

L’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci

Il tentativo quindi è, lungi dall’essere esaustivo, quello di fornire qualche strumento a chi si appresta a contattare un tecnico per chiedergli di realizzare il progetto della sua nuova casa o la ristrutturazione di quella vecchia o si accinge ad acquistarne una già realizzata. Se riusciremo ad avere l’approccio giusto potremo dire di aver contribuito anche noi, nel nostro piccolo, a camminare sulla strada della sostenibilità.

CHE COS’È LA BIOEDILIZIA

Bioarchitettura, bioedilizia, edilizia ecologica, edilizia compatibile, edilizia sostenibile, ecoarchitettura sono tutti sinonimi e stanno a significare la possibilità di costruire un edificio limitando al massimo l’impatto che provoca sull’ambiente circostante e offrendo a chi lo abita una residenza senza arrecare danni, intesi come disturbi di vario genere fino a vere e proprie malattie fisiche o psichiche. Per vivere nel rispetto dell’ambiente naturale e urbano che ci circonda ognuno di noi può, e deve, contribuire per la parte che gli compete. Tutte le figure e le istituzioni sociali hanno un peso sul rapporto uomo-ambiente che, se viene sottovalutato, provoca i disastri ecologici cui siamo chiamati a rimediare. Proviamo a prevenirli.

Qual è il ruolo di ognuno di noi nel rapporto con l’ambiente? Il settore urbanistico/edilizio, prima di arrivare al singolo utente della singola abitazione, ha delle figure istituzionali deputate alla programmazione e al controllo. Quindi Regioni, Province, Comuni hanno il dovere di attuare una corretta pianificazione territoriale e di dotarsi di strumenti idonei per la realizzazione di una seria politica di sostenibilità ambientale con relativi controlli. I professionisti incaricati di redigere i progetti dovranno avere la sensibilità e la conoscenza della materia che li metta in grado di eseguire proposte coerenti con il rispetto dell’ambiente. Infine il cittadino: colui che vive negli edifici, li fa funzionare e si preoccupa della loro manutenzione non è meno responsabile dei precedenti soggetti. La costruzione di un edificio provoca sempre un danno all’ambiente: dove prima c’erano piante, animali, zone umide, boschi, adesso ci sono edifici che producono rifiuti, consumano energia, acqua, suolo e inquinano l’aria. Considerando che abbiamo bisogno di edifici per abitare, per lavorare (non possiamo tornare nelle caverne dei primitivi!) facciamo in modo di gravare il meno possibile sul già grave inquinamento ambientale.

ANTICHE FILOSOFIE ORIENTALI

Possiamo affermare che la bioarchitettura ci ha ricordato come sia indispensabile affrontare globalmente il progetto di un edificio sia esso funzionale alla residenza, al lavoro o altro; per usare una definizione cara ai sostenitori di questa disciplina diremo che il progettista deve ricercare e perseguire la qualità del costruito con un approccio di tipo olistico.

Invece sembra proprio che negli ultimi 50/60 anni si sia volutamente trascurato di mettere in relazione il costruito con il sito destinato ad accoglierlo, inteso come ambiente naturale circostante, delegando tutte le soluzioni dei possibili problemi, derivanti da caratteristiche non propriamente vocate alla edificabilità, alla tecnologia considerata la soluzione per eccellenza. Ipnotizzati dal delirio di onnipotenza indotto dalla speranza che la semplice pressione su un bottone ci potesse regalare tutte le comodità e i comforts di cui potessimo immaginare il bisogno non abbiamo pensato ai costi ambientali, altissimi, che tutto ciò comporta e ci siamo allontanati pericolosamente da un sano rapporto con l’ambiente naturale fondato sulla conoscenza e sul rispetto.

Tanto più siamo distanti oggi dalla natura quanto più erano vicini in passato i nostri predecessori che forse in alcuni casi erano addirittura succubi della natura e delle sue leggi, allora perlopiù sconosciute, fino a personificarla in divinità da venerare e a cui immolare vite di animali e uomini sugli altari sacrificali. Due posizioni, quella odierna e quella antica, troppo vicine agli opposti estremi possiamo e dobbiamo recuperare un atteggiamento di maggiore responsabilità che sia una mediazione tra le due. Conoscenza e rispetto della natura, delle sue leggi per un’armoniosa integrazione con essa e non per dominarla.

Conoscenza con gli strumenti della razionalità e oggettività, ma anche dell’intuito e della soggettività. Questo secondo tipo di conoscenza attiene alla sfera dei sensi, della interiorità, dei simboli dell’intuito che la nostra civiltà, troppo concentrata sulla materia, non ci aiuta a coltivare. Altre civiltà, molto lontane dalla nostra, pervase di spiritualità, ci vengono a ricordare la necessità di recuperare una dimensione interiore meno facilmente corruttibile dai beni materiali e più attenta alle vibrazioni di energie presenti in determinati luoghi. Proprio lo studio dell’energia presente nel sito prescelto per costruire è uno dei punti fondamentali del Feng-Shui (letteralmente “vento e acqua”) cinese e del Vastu ( il cui significato è “ambiente naturale” o “dimora dell’uomo”) indiano.

Bedroom vastu tips

Il Vastu propone criteri di edificazione in modo da usufruire degli effetti positivi del sole privilegiando l’orientamento a Est per captare i benefici raggi del sole ricchi di radiazioni ultraviolette e ripararsi da quelle dannose infrarosse presenti a Ovest. Il Nord è considerato orientamento privilegiato rispetto al Sud nefasto per la collocazione geografica dell’India nella fascia tropicale caratterizzata quindi da clima particolarmente torrido.

Lo studio delle energie viene sintetizzato graficamente nel diagramma di forma quadrata in cui viene inserito il Purusha: l’uomo cosmico portatore di grandi e devastanti energie che devono essere dominate e incanalate su binari benefici dagli dei.

Per fare questo essi usano una griglia, il Mandala, che inchioda a terra il Purusha, o Genius Loci, controllandone le negatività. Così leggendo la griglia sapremo che l’asse Nord Est/Sud Ovest è come la spina dorsale dell’uomo, l’energia deve poter circolare senza impedimenti. Il punto cardinale più positivo, il Nord, sarà la sede di Kubira signore dell’abbondanza, il Sud, considerato nefasto, sarà la sede del signore della Morte, Yama. Da queste e altre interpretazioni si ricaverà la disposizione ottimale per gli ambienti della casa o per “correggere” un luogo reso negativo da una geometria infelice, da una pendenza sfavorevole o da un’altra qualsiasi negatività in grado di turbare o compromettere la circolazione dell’energia vitale.

Anche il Feng-Shui è un insieme codificato di azioni attraverso le quali l’uomo cerca di favorire le energie cosmiche e telluriche presenti sul luogo prescelto per costruire o dentro l’abitazione se essa è già costruita. La collocazione geografica della Cina nella fascia temperata suggerirà di proteggere l’edificio dai venti dominanti provenienti dal Nord e dal basso irraggiamento. Il Sud è considerato di fondamentale importanza tanto che tutte le mappe lo riportano convenzionalmente in alto tranne i casi in cui è diversamente indicato. Anche i diagrammi energetici cinesi, come quelli indiani, considerano l’asse Nord Est (entrata dei Draghi) / Sud Ovest (uscita dei Draghi) prioritario per la libera circolazione dell’energia vitale (Ch’i), quindi non dovranno esistere ostacoli lungo questa direzione.

L‘energia attiva (Yang) ha il suo minimo nella zona Nord e andrà crescendo spostandosi verso Est per raggiungere l’apice a Sud che accoglie tutto ciò che rappresenta il movimento, il maschile, la crescita, l’insegnamento mentre procedendo da Nord verso Ovest andrà decrescendo fino al minimo (a Sud) l’energia passiva o Yin simbolo del femminile, della protezione, dell’origine, del riposo.

Questa interazione tra Yin e Yang deve raggiungere un equilibrio che può essere naturale o artificiale se l’esperto deve introdurre dei correttivi per bilanciare la prevalenza del drago (maschile) o della tigre (femminile) o per eliminare una freccia segreta.

Arch. Anna Rita Guarducci

CLIMA E ARCHITETTURA: architettura spontanea-bioclimatica (parte nona)

Insediamento Navajo di Mesa Verde, Colorado 1150 d.C.

10. I PUEBLOS DEI NATIVI AMERICANI – CLIMA CALDO SECCO

Alcune popolazioni indigene dell’area geografica che attualmente corrisponde al sud-ovest degli Stati Uniti (Colorado, Arizona, Nuovo Messico, California, Utah) svilupparono un sistema di costruzione in grado di mitigare gli effetti del clima caldo secco mettendo a punto un controllo stagionale della radiazione solare.

Si tratta dei cosiddetti indiani “Pueblos” che si insediarono in questi altipiani semiaridi con un’escursione quotidiana delle temperature fra i 20-25 °C.

Il materiale da costruzione utilizzato è il mattone di fango seccato al sole (adobe) di solito rinforzato con paglia e spesso intonacato ancora con fango. Le murature sono spesse da 40 a 75 cm con una notevole capacità di accumulo termico in modo da potere sfruttare la notevole escursione termica giornaliera. Le finestre sono poche e protette da imbotti molto profondi in modo da proteggere l’interno dal calore e dall’abbagliamento del sole dello ore centrali del giorno.

Insediamento Navajo di Mesa Verde, Colorado 1150 d.C.

Tra i diversi villaggi costruiti quello più spettacolare è quello di Longhouse realizzato nei canyon di Mesa Verde in Colorado, risalente al periodo che va dal 1150 al 1500 d.C. (Knowles 1974). Gli edifici sono posizionati in una caverna con un ingresso molto ampio, su di un pianoro scavato dall’erosione dell’acqua alla base di un alta falesia di arenaria. I diversi ambienti sono costruiti con fango e roccia e sono addossati gli uni agli altri digradando verso il basso di modo che i tetti di alcuni sono terrazze di accesso agli altri.

Insediamento Navajo di Mesa Verde, Colorado 1150 d.C.

La disposizione è tale che il basso sole invernale riesce a penetrare durante le ore centrali del giorno fin dentro il canyon e a riscaldare tutte le diverse abitazioni. Il sole alto estivo non riesce invece a penetrare lo schermo costituito dalla parete sporgente rocciosa il quale garantisce ombra e sollievo dalle elevate temperature estive.

Insediamento Navajo di Mesa Verde, Colorado 1150 d.C.

Un altro esempio molto studiato è quello di Acoma Pueblo in New Mexico (Knowles 1974).

Insediamento Acoma Pueblo, New Mexico

Il villaggio è costituito da due o tre file di edifici con distanze regolate in modo da garantire l’accesso al sole da parte di tutti gli edifici.

Insediamento Acoma Pueblo, New Mexico

Nei singoli edifici ogni piano successivo è arretrato in modo da creare una terrazza sul tetto del piano precedente. Gli edifici vengono ad avere una sezione a gradoni rivolta verso sud.

11. LA CAPANNA TROPICALE – CLIMA CALDO UMIDO

Come si è visto nelle regioni a clima caldo umido si hanno durante tutto l’anno temperature e umidità elevate, l’escursione termica giornaliera è molto limitata.

Le abitazioni in questo tipo di clima hanno bisogno di protezione dalla radiazione solare e dalle intense piogge. Il tetto diventa la parte predominante dell’edificio con pendenze elevate (veloce deflusso delle piogge torrenziali) e ampi sporti a proteggere le pareti e gli abitanti dal sole e dalla pioggia a vento.

Spesso gli edifici sono rialzati in modo da esporli meglio alle brezze fresche, proteggere dagli animali e distaccarle dal suolo riscaldato dalla radiazione solare. Le pareti sono in genere leggere, realizzate con legno, stuoie, graticci, fibre vegetali. Data infatti la scarsa escursione termica non si trae molto vantaggio da pareti massicce. La forte inclinazione del tetto è determinata principalmente dalla necessità di creare un efficace scarico dell’acqua piovana, anche con coperture incoerenti in foglie o paglia, ma ciò determina anche uno sviluppo ridotto delle pareti in elevazione.

Capanna Seminole – Florida

La struttura a graticcio consente una ampia e libera ventilazione dell’interno, mentre la sporgenza del tetto sui lati, e lo spazio coperto sulla parte anteriore, tiene in ombra tutta la struttura verticale ed evita il surriscaldamento. Numerosi esempi di insipienza energetica si possono rilevare ancora oggi nelle ex colonie africane dove insediamenti per le popolazioni locali sono stati realizzati su modelli occidentali con ampio sviluppo di pareti verticali in calcestruzzo e tetti in lamiera.

Pareti di massa notevole (in genere adobe)

Nelle aree a clima caldo di tipo monsonico (alcune parti dell’Africa, India, Sud-est Asiatico) le abitazioni tradizionali sono caratterizzate da pareti di massa notevole (in genere adobe) combinate con ampi tetti spioventi e con grandi sporti che proteggono le pareti dalla pioggia. Tetti ventilati costituiti da un solaio in fango su cui viene steso una copertura in fibra vegetale sostenuta da un sistema di montanti e traversi, sono particolarmente indicati per questo tipo di clima. Essi infatti combinano una discreta massa con la protezione dalla pioggia e un buon smaltimento del calore estivo. Si trovano in Cameroon presso i Massa, in Nigeria nell’altipiano di Bauchi e in India ad Orissa.

 

 

Prof. Fabio Peron
Professore associato settore scientifico-disciplinare Ing-Ind 11 Fisica tecnica ambientale
Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi
Università IUAV di Venezia

CLIMA E ARCHITETTURA: architettura spontanea-bioclimatica (parte ottava)

9. ARCHITETTURA IPOGEA – CLIMA CALDO SECCO

In climi caldi e secchi un’amplia famiglia di tipi architettonici utilizzano lo scambio termo-igrometrico con il terreno per stabilizzare la temperatura e per ottenere adeguate condizioni di comfort. Le temperature a circa 4-5 m di profondità si stabilizzano infatti alla temperatura media annuale dell’aria nella regione.

Sono costruzioni sotterranee presenti in diverse parti della terra. In area mediterranea si possono ricordare: la città sotterranea della Cappadocia in Turchia, gli insediamenti rupestri a patio di Mat-mata in Tunisia, le abitazioni rupestri spagnole e italiane.

Questa tipologia architettonica è nata per ragioni ambientali, sociali e storiche: protezione dai nemici e dal clima arido in Cappadocia; protezione dal clima arido nel sud della Tunisia. Gli insediamenti rupestri invece sono nati in tempi molto antichi come naturale prosecuzione delle prima forma di abitazione ossia della grotta abitata dall’uomo primitivo.

In Italia l’esempio più famoso sono i Sassi di Matera in Basilica, abitati fino agli anni ‘50.

Quest’ultimi sono definiti da:

  • diversità di forma (quadrata, rettangolare, ecc…) e di fronte di chiusura verso l’esterno;
  • variabilità dell’orientamento dell’affaccio;
  • poca presenza di acqua e verde (contrariamente all’architettura islamica);
  • varietà nell’uso degli spazi interni (funzione della coabitazione fra uomo/animali);
  • grande capacità termica, che attenua il caldo estivo e il freddo invernale;
  • la porta è l’unica apertura verso l’esterno (poca ventilazione e illuminazione naturale, elevata umidità interna).

Un particolare tipo di struttura ipogea presente in Italia è la cosiddetta “camera dello scirocco”. Risalenti al XVI e XVIII secolo, sono particolari ambienti sotterranei artificiali scavati nella roccia, sotto i palazzi in città, e soprattutto nelle ville e dimore di campagna. Si trovano soprattutto nelle ville intorno a Palermo e Catania e nell’architettura spontanea delle isole Eolie.

La funzione era quella di produrre fresco sfruttando la presenza di tre elementi fondamentali: la grotta artificiale, una sorgente d’acqua e un pozzo di ventilazione. Questi ambienti erano infatti frequentate durante il periodo estivo nei momenti in cui soffiava da sud-est il caldo vento dello scirocco. Esse erano collegate all’edificio principale attraverso condotti sotterranei spesso percorsi da acqua (per aumentare l’effetto di raffrescamento attraverso l’evaporazione). La volta di questi locali è realizzata in pietra ricoperta di terreno piantumato e garantisce una massa termica elevata e un efficace schermatura solare.

Le aperture sono costituite dalla porta d’ingresso e da pozzi di aerazione/illuminazione. La differenza fra temperatura interne ed esterne è notevole pari a 7-8°C.

Un interessante insediamento ipogeo si trova nel nord della Tunisia a Mat-mata. Le abitazioni sono organizzate intorno ad un ampia corte interamente scavata nella roccia che ha funzione di fulcro distributivo. Su di essa si aprono le diverse stanze adibite a camere da letto, cucina, deposito per le derrate alimentari. Queste tipo di abitazioni oltre che dalla intensa insolazione offre protezione anche dai venti carichi di sabbia provenienti dal deserto del Sahara.

Nella cosiddetta “cintura del loess” in Cina nelle regioni del Honnan, Shansi, Shensi, Kansu circa 10 milioni di persone vivono in abitazioni ipogee. Il loess è una roccia tenera e porosa originata dalla deposizione di polveri da parte del vento che può essere facilmente scavata. Grazie a questa sua caratteristica sono stati costruiti qui degli insediamenti molto ampi con struttura distributiva complessa organizzati in ogni caso intorno a corti (Rudofsky 1964).

 

Prof. Fabio Peron
Professore associato settore scientifico-disciplinare Ing-Ind 11 Fisica tecnica ambientale
Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi
Università IUAV di Venezia

ARCHITETTURA ISLAMICA – LE TORRI DEL VENTO

 

Sviluppate nelle città ai confini col deserto delle zone centrali ed occidentali dell’Iran, a partire dal ‘900 d.C. ed ancora in uso. Vengono utilizzate nei soli mesi estivi perché in inverno provocherebbero un eccessivo raffreddamento dell’edificio.

Il loro funzionamento è basato sull’inerzia termica delle murature della torre.

Le murature della torre si scaldano al sole durante il giorno, in assenza di vento quando la loro temperatura supera quella dell’aria interna la torre inizia a funzionare come un camino: l’aria all’interno dei suoi condotti si scalda e sale. All’inizio della notte l’aria che sale attraverso la torre richiama l’aria fresca esterna che entra attraverso porte e finestre.

Se invece c’è vento l’aria fresca notturna entra dalle aperture superiori della torre e scende verso l’interno dell’edificio scaldandosi lungo i canali della torre. Al mattino le murature della torre si trovano ad essere più fresche dell’ambiente circostante, l’aria al loro interno si raffredda e scende all’interno dell’edificio. Se c’è vento questa circolazione viene forzata.

Le aperture sulla sommità della torre sono disposte sempre a coppie: per ogni apertura sopravvento ce n’è una sottovento, ed una parte dell’aria che scende attraverso i canali della prima apertura risale sempre lungo i canali dell’apertura opposta.

Il sistema può essere perfezionato aggiungendo un’umidificazione dell’aria che entra nell’edificio. Questo può avvenire in vari modi: quando la parte più bassa della torre, a contatto col terreno, è umidificata dal terreno stesso, interponendo fra la torre e l’edificio servito un tunnel sotterraneo le cui pareti sono umidificate dall’acqua del sottosuolo, collocando una vasca od una fontana in prossimità dell’uscita dell’aria dalla torre o dal condotto interposto.

CLIMA E ARCHITETTURA: architettura spontanea-bioclimatica (parte settima)

 

8. ARCHITETTURA ARABA – CLIMA CALDO SECCO

Parlare di architettura islamica significa indicare qualcosa di più di un semplice modello culturale, ma un insieme di tipologie architettoniche in grado di rispondere attraverso strumenti semplici a un clima particolarmente secco come quello che si può trovare lungo tutta la costa settentrionale del continente africano, in medio oriente, nella penisola arabica e nell’altopiano anatolico.

In tutte queste regioni, pur con qualche variazione, il clima è infatti caratterizzato da notevole aridità, una elevata escursione termica giornaliera, una temperatura media elevata, una elevata insolazione e infine da venti variabili e che possono essere carichi di sabbia e polvere. L’adattamento alle condizioni climatiche si è senza dubbio realizzato attraverso un lungo processo in cui gli elementi culturali e religiosi si sono fusi con le conoscenze tecniche maturate attraverso l’esperienza empirica. Se la si analizza a posteriori si possono mettere in luce diversi e distinti livelli di adattamento legati ai seguenti aspetti:

  • la forma degli edifici
  • la tipologia delle murature
  • l’organizzazione distributiva interna
  • le aperture
  • i sistemi di ventilazione e umidificazione

Immagine correlata

La struttura tipica dell’abitazione è quella della casa in muratura di tipo mediterraneo, precedentemente descritta, con la caratteristica presenza di patio interni. Si tratta di spazi vuoti su cui si affacciano le diverse stanze dell’edificio. Rappresentano il fulcro distributivo dell’edificio. Di forma quadrata o rettangolare, possono essere più o meno complessi, racchiusi da semplici pareti o da porticati su uno o più lati, su uno o più piani. Il patio ha una precisa funzione termico-convettiva in grado di mitigare le sollecitazioni ambientali.

 

Il funzionamento della corte può essere descritto considerando tre fasi distinte (Talib 1984).

La prima fase corrisponde alle ore notturne in cui l’aria fresca scende nel contenitore costituito dalla corte e penetra anche nelle diverse stanze che vi si affacciano. Contribuisce al raffreddamento anche l’azione delle diverse superfici (tetto piano, parete della corte, …) esposte verso la volta celeste le quali si raffreddano per radiazione. Le murature, i pavimenti e gli arredi sono raffreddati durante la notte e permangono a temperature relativamente basse fino al tardo pomeriggio.

Nella seconda fase durante le ore centrali del giorno il sole colpisce direttamente le diverse superfici che delimitano la corte. L’aria si scalda e tende a salire generando correnti ascendenti che ventilano i diversi ambienti che si affacciano sulla corte. In altre parole la corte funziona come un camino. In ogni caso gli spessi muri e solai esposti alla radiazione solare ritardano il flusso di calore verso gli ambienti interni di molte ore (fino a 12).

Nella terza fase corrispondente al tardo pomeriggio si hanno le temperature più alte dell’aria, anche il pavimento della corte e l’interno della casa si riscalda ancora generando notevoli correnti convettive che dall’interno dell’edificio vanno verso l’esterno attraverso le aperture sulle pareti esterne. La maggior parte dell’aria fresca intrappolata nelle stanze fluisce all’esterno prima del tramonto. Mentre le altre abitazioni proiettano lunghe ombre limitando la radiazione, la temperatura dell’aria tramontato il sole tende a scendere rapidamente. La corte e i tetti rapidamente si raffreddano scambiando calore per radiazione con la volta celeste e nuova aria fresca inizia a scendere nella corte completando il ciclo.

Un ulteriore elemento in grado di migliorare le prestazioni del patio è la presenza di una tenda stesa a livello dei tetti sulla corte. Durante il giorno contribuisce a mantenere fresca l’aria per un periodo più lungo schermando le superfici del patio. La stessa tenda viene bagnata e il raffreddamento evaporativi contribuisce ulteriormente al controllo del microclima. Sempre al fine di sfruttare il raffreddamento evaporativo nel patio sono posizionate fontane o vasche d’acqua. Questi spazi sono poi spesso piastrellati in ceramica, almeno fino ad una certa altezza in modo che le reiterate bagnature non deteriorino le murature.

Il sistema dei patii era in uso fin dal passato in molte casbah per esempio nei palazzi signorili della Casbah di Algeri (le case della vecchia Algeri però, non hanno fontane all’interno poiché l’umidità dell’aria è troppo elevata e l’evaporazione sarebbe molto limitata).

Un ulteriore elemento distintivo dell’architettura araba è la limitatissima presenza di aperture sui fronti degli edifici rivolti verso l’esterno. Quando si affacciano sullo spazio pubblico sono schermati da graticci che hanno sia la funzione coranica di nascondere le donne alla vista dell’estraneo, sia quella energetica di filtrare la radiazione solare sulle pareti, evitandone il surriscaldamento, consentendo inoltre la ventilazione.

Questi graticci esterni, realizzati con mezzi modestissimi, hanno determinato un mezzo di espressione tra i più variati nella storia del costruire. La loro bassissima massa e il materiale (sono fatti di listelli di legno) non accumula calore, e le zone d’ombra che determinano creano un flusso di aria convettivo dalla base alla sommità dell’edificio aumentandone la ventilazione.

 

Prof. Fabio Peron
Professore associato settore scientifico-disciplinare Ing-Ind 11 Fisica tecnica ambientale
Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi
Università IUAV di Venezia

CLIMA E ARCHITETTURA: architettura spontanea-bioclimatica (parte sesta)

 

 

7. LA CAPANNA DEI NOMADI – CLIMA TEMPERATO

Due esempi di architetture in climi temperati sono le capanne dei cacciatori-pastori nomadi di due aree geografiche molto lontane, le pianure del nord America e le steppe della Mongolia.

La tipica tenda degli indiani americani che vivevano nelle grandi praterie del Nord America viene chiamata tepee. Essa è costituita da una struttura conica di pali di legno su cui e tesa una tenda costituita da pelli di animale cucite insieme. Come tutte le tende è una struttura che utilizza il minor quantitativo di materiale per proteggere il maggior volume possibile, facile da montare e smontare e da trasportare nelle frequenti migrazioni di queste popolazioni. Un’ampia apertura nella parte alta permette l’uscita del fumo prodotto dalla combustione di legna nel focolare interno.

A seconda delle esigenze e della direzione del vento l’apertura può essere orientata o anche chiusa completamente. La forma conica permette di smaltire velocemente l’acqua delle precipitazioni e di resistere anche a venti intensi. Nei mesi freddi una seconda pelle può essere stesa all’interno creando una intercapedine in grado di garantire un miglior comfort agli occupanti.

Un ulteriore protezione invernale è costituita da un paravento costruito tutto intorno alla tenda con rami e fronde. Nel periodo estivo la tenda può essere arrotolata in modo da lasciare ampie aperture per la ventilazione naturale.

Una struttura assai sofisticata è quella della Yurta mongola. La struttura delle pareti è costituita da graticci ripiegabili con una disposizione a pantografo di legno di salice. Il tetto è a cupola o conico realizzato con una serie di elementi che da bordo esterno vanno ad appoggiarsi ad un anello di compressione al centro della cupola. Attraverso questo anello esce il fumo del focolare e si garantisce la ventilazione della tenda.

Sulla struttura vengono disposti delle tele felpate fissate con corde. Durante la stagione invernale sono utilizzate fino a 8 strati in grado di combattere temperature molto basse e venti intensi. In estate un unico strato viene mantenuto e alcune aperture possono essere operate arrotolando il materiale.

 

Prof. Fabio Peron
Professore associato settore scientifico-disciplinare Ing-Ind 11 Fisica tecnica ambientale
Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi
Università IUAV di Venezia