Dobbiamo cercare di conoscere i requisiti secondo i quali un edificio può essere considerato bioecologico. Suddividendo l’edificio in tutte le sue componenti possiamo, molto sinteticamente, riassumere così questi criteri.
MATERIALI DA COSTRUZIONE
Alcuni requisiti importanti che i materiali da costruzione dovrebbero avere:
– Disponibilità a breve distanza: i lunghi viaggi per il trasporto sono causa d’inquinamento.
– Ridotti processi di lavorazione: un materiale usato al naturale non comporta il consumo di energia per i processi di trasformazione.
– Riciclabilità, durevolezza, ricuperabilità: in realtà un materiale così si potrebbe considerare eterno, evita l’operazione di smaltimento che è sempre molto costosa.
– Igroscopicità e traspirabilità: perché l’umidità che è sempre presente, deve poter attraversare un muro per uscire all’esterno e non fermarsi dentro una parete a tenuta stagna per dare origine poi a condense e muffe.
– Assenza di processi di sintesi chimica: perché spesso è la sintesi chimica del petrolio che sappiamo tutti essere un combustibile fossile destinato ad esaurirsi, causa di grandi disastri ambientali quando le petroliere affondano, oggetto di ricatti da parte dei paesi produttori e quindi causa di grandi crisi mondiali e, infine, i prodotti realizzati con la sintesi chimica sono di difficile smaltimento e non sempre riciclabili.
CEMENTO
Se confrontiamo l’età di questo materiale da costruzione con quella dei tradizionali laterizi, calce ecc. (conosciuti da millenni) ci accorgiamo che è molto giovane (neanche 150 anni) il che determina una scarsa conoscenza delle risposte comportamentali alle più svariate situazioni di lavoro. Da poco abbiamo scoperto che non è eterno e indistruttibile come pensavamo, anzi dopo 20 anni un manufatto in cemento armato necessita di una pesante manutenzione. E’ il materiale più pesante fra tutti quelli usati per le costruzioni e la pesantezza non è sempre un vantaggio. La sua caratteristica rigidità strutturale non rappresenta sempre la soluzione ideale. Gli additivi usati per migliorare le prestazioni sono altamente inquinanti. I tondini in acciaio che costituiscono l’armatura del cemento determinano uno sfasamento della bussola che non trova più il nord a causa dell’interferenza del metallo sul campo magnetico naturale. Durante la cottura delle pietre nei forni vengono spesso aggiunte delle scorie d’altoforno, che possono essere radioattive, provenienti dagli scarti della produzione industriale. La lista di questi inconvenienti ci potrà convincere che il cemento armato non rappresenta la migliore soluzione costruttiva comunque. Il suo impiego va calibrato con attenzione e riservato a quelle parti strutturali dove la presenza di queste negatività non provoca danni alla salute dell’utente e nemmeno alla salvaguardia ambientale.
CALCE
E’ il legante più antico che si conosca perciò è stato testato nel tempo e nelle condizioni più diverse offrendo sempre le migliori prestazioni. Garantisce una traspirabilità ottimale se usata come base per gli intonaci sia interni che esterni.
LATERIZI
Come la calce hanno rappresentato il materiale più usato da quando gli antichi romani hanno imparato a cuocere l’argilla. L’industria dei laterizi ci propone oggi dei prodotti adatti all’uso strutturale con grandi qualità ecologiche. Un vantaggio importante che i laterizi offrono rispetto al cemento è anche di tipo energetico nella produzione: per la cottura del cemento i forni devono raggiungere temperature che vanno dai 1200° C in su, mentre per i laterizi bastano 900-1000°C, un notevole risparmio energetico. Inoltre garantiscono una estrema permeabilità al vapore, caratteristica fondamentale per una edilizia che voglia definirsi bioecologica.
LEGNO
Prima ancora della pietra l’uomo usava il legno per costruire la sua casa. E’ il materiale più antico e vivo che possiamo impiegare nella costruzione. Proprio perché vivo può essere attaccato da funghi e parassiti o marcire, se non protetto opportunamente. Esistono dei trattamenti protettivi naturali come i sali di boro, la cera d’api, l’olio di lino che ci risparmieranno la tossicità di prodotti a base di benzeni o simili diventati ormai di uso comune. La provenienza delle essenze è importante nel bilancio ecologico, se scegliamo un legno esotico africano dobbiamo sapere che il costo ambientale è altissimo, consideriamo solo il trasferimento fino a noi, e quasi sicuramente non proviene da una foresta dove si pratica il taglio programmato e la riforestazione, l’habitat naturale e quindi l’umidità relativa saranno completamente diversi dagli originali quindi c’è bisogno di pesanti trattamenti di stabilizzazione spesso nocivi per la nostra salute. Una scelta veramente bioecologica sarebbe quella di una essenza europea proveniente da una foresta con taglio e riforestazione programmati. Nel caso di parquet sarebbe ideale il posizionamento tramite inchiodatura anziché l’uso delle colle, sempre nocive per le esalazioni anche dopo molto tempo dal montaggio. Le grandi strutture possono essere realizzate in legno grazie alla capacità portante del legno lamellare, finora non è stato trovato un rimedio migliore delle colle usate per unire le varie tavole che costituiscono la trave lamellare. Queste colle, realizzate chimicamente, emanano dei vapori tossici nell’ambiente specie sotto l’azione del riscaldamento.
ACCIAIO
Parlando del cemento si è accennato alla capacità dei tondini in acciaio dell’armatura di influenzare e disorientare l’ago della bussola alla ricerca del Nord. Questa capacità di variare il campo magnetico terrestre in quel punto potrebbe provocare dei disturbi sull’uomo se si trovasse a stazionare, per un tempo prolungato (6-8 ore come quando si dorme), su una zona così perturbata. In questo caso la soluzione, ancora un po’ costosa, è rappresentata dalla sostituzione degli acciai tradizionali con quelli austenitico diamagnetici non in grado di influenzare il campo magnetico naturale. Visto il costo di questo materiale, ancora poco competitivo, si può limitarne l’uso ai solai corrispondenti alle stanze da letto.
ISOLANTI TERMICI E ACUSTICI
Se accettiamo i requisiti dei materiali da costruzione sopra descritti possiamo solo scegliere tra i prodotti naturali come: sughero, fibre di cocco, pannello di paglia, argilla espansa , perlite, fibre di cellulosa, canna palustre, materassini di lana di pecora, feltro di iuta ecc.
IMPERMEABILIZZANTI
Accettando il requisito della traspirabilità si capirà come risulti impensabile introdurre nella costruzione una guaina impermeabilizzante, impedirebbe al vapore acqueo formatosi all’interno della costruzione di uscire all’esterno attraverso la copertura con le conseguenze note a tutti di condensa e muffe. Invece per interrompere la via di risalita dell’umidità capillare si può usare una guaina impermeabilizzante in fondazione, ma solo su superfici limitate e sempre con la presenza di una circolazione d’aria a garantire l’asciugatura di ogni possibile infiltrazione.
Arch. Anna Rita Guarducci